L’albero in prosa
Posted on 09/05/2013 by Staff_Albero
Attesissimo come ogni anno, il Teatro dell’Albero di San Lorenzo al Mare presenta la sua stagione L’Albero in prosa, che copre l’arco di un mese e mezzo, tra il 13 aprile e il 31 maggio 2013.
La compagnia guidata da Franco La Sacra presidente e direttore artistico, festeggia il suo decimo anno di attività richiamando nel suo spazio teatrale attori pluripremiati in rassegne e premi nazionali e internazionali, che hanno contribuito a rendere grandi le stagioni del Teatro dell’Albero.
Ritorna il 13 aprile Laura Curino con Scintille, che ha debuttato nell’estate 2012 al festival di Borgio Verezzi; Scintille è stato presentato anche ad Avignone il 17 luglio 2012 in occasione della giornata professionale Voyage en Ligurie, organizzato a L’Espace Ressource Jeune Public della Maison du Théâtre pour Enfants, in collaborazione con la Regione Liguria.
Il 22 aprile Maria Paiato, Premio Ubu 2005 e 2006, Premio Olimpici del Teatro2007, premio Eleonora Duse 2009, presenta il monologo Anna Cappelli di Annibale Ruccello, attore e commediografo napoletano, scomparso prematuramente nel 1986.
Il 9 maggio ritorna anche Marco Baliani con la ripresa di Tracce del 1996, uno studio intorno alla possibilità, come accade ai bambini, di stupirsi e di incantarsi, che sono anche due sostanze profonde dell’atto teatrale.
Il 18 maggio Cloris Brosca e Cristina Liberati presentano in prima assoluta nella stagione dell’Albero, L’eredità di Eszter dell’ungherese Sandor Marai prodotto dallo stesso Teatro dell’Albero con cui Cloris Brosca ha stabilito da tempo una consuetudine fatta di rigoroso lavoro e di amicizia.
Prima assoluta tra le amichevoli fronde dell’Albero anche per Peppino Mazzotta, che il 25 maggio presenta Giuseppe Z. uno studio reading su cui si baserà il suo prossimo spettacolo teatrale.
Il 31 maggio Ulderico Pesce chiuderà la rassegna con L’innaffiatore del cervello di Passannante, spettacolo che ha partecipato al Festival Internazionale di Teatro di Santarcangelo di Romagna e a festival in Cile, Argentina e Perù.
Ultima ma non ultima, la compagnia di casa del Teatro dell’Albero debutterà con il suo nuovo spettacolo Odi et Amo L’amore al tempo degli Dei in collaborazione con il Quartetto Novecento – formato da Mirco Rebaudo (Clarinetto e Sax Contralto), Gianni Martini (Fisarmonica), Mauro Parrinello (Contrabbasso) e Massimo Dal Prà (Pianoforte e Arrangiamenti) – e con la regia di Edoardo Siravo, attore di teatro e cinema, regista e direttore artistico, prestato con grande successo anche alla televisione.
Da segnalare ancora due interessanti fuori programma che testimoniano della sensibilità ai più delicati e attuali temi sociali della Compagnia dell’Albero: il 7 e 8 maggio l’Odissea dei ragazzi prodotto dal teatro Cargo, con la regia di Laura Sicignano. Si tratta di uno spettacolo scaturito da un laboratorio realizzato con ragazzi rifugiati politici, giunti nel nostro paese dopo essere fuggiti da regimi dittatoriali o da paesi devastati dalla guerra civile come Eritrea, Somalia, Ghana, Afghanistan. Sono minori che hanno affrontato da soli un’odissea quasi inenarrabile, se non attraverso la forma complessa e liberatoria dell’espressione teatrale. Lo spettacolo andrà in scena il 7 maggio e verrà replicato per le scuole il giorno 8 maggio.
Il secondo fuori programma, Mi chiamo Aram e sono italiano di Aram Kian e Gabriele Vacis, andrà in scena il giorno 8 giugno e racconta la storia tragica e ironica dei nuovi italiani, i figli degli immigrati, le cosiddette “seconde generazioni”.
Tutti gli spettacoli, salvo le rappresentazioni per le scuole, hanno inizio alle ore 21,15.
Per questa nuova stagione viene rinnovata la collaborazione, già parzialmente sperimentata due anni fa, con il corso di .laurea in Dams. Si tratta di un patto artistico fra il teatro e l’università che mira a favorire l’incontro fra gli attori ospiti con gli studenti e con il pubblico di Imperia. Nella stessa giornata della propria rappresentazione teatrale gli attori Laura Curino, Maria Paiato e Marco Baliani saranno i protagonisti di altrettanti Incontri Imperdibili nell’ambito dell’Imperia Dams Festival, organizzato dal corso di laurea per il quinto anno consecutivo, nello Spazio Calvino del Polo Universitario imperiese.
Gli altri tre Incontri Imperdibili con Cloris Brosca il 17 maggio , Peppino Mazzotta il 24 maggio e Ulderico Pesce il 31 maggio, avverranno a Sanremo nella sala conferenze di Palazzo Borea d’Olmo alle ore 16.30, nell’ambito degli eventi culturali organizzati dal Museo e Biblioteca Civica con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Sanremo. Come negli anni scorsi il pubblico potrà approfondire la conoscenza di questi protagonisti della scena italiana e scoprire cosa si cela veramente “dietro la maschera” di un attore famoso.
Due parole infine per sottolineare, caso piuttosto singolare nel nostro Ponente, che la piccola cittadina di San Lorenzo al Mare sostiene da oltre dieci anni una stagione teatrale ricca dei più bei nomi del teatro italiano più profondo ed emozionante.
Questo profondo attaccamento al teatro da parte dell’amministrazione di san Lorenzo al Mare merita alcune considerazioni, perché si configura come una scelta culturale che travalica il succedersi degli amministratori e le aree politiche.
Il Teatro dell’Albero infatti, inteso come edificio e come progetto di cultura civile, è stato fortemente sostenuto da Franco Bianchi, sindaco di San Lorenzo dal 1995 al 2004, che ha voluto ricostruire il suo paese, duramente colpito dalle alluvioni del 1998 e del 2000, anche attraverso l’arte e soprattutto attraverso il teatro. L’attuale sindaco Marina Avegno, ha mostrato un’apprezzabilissima continuità nelle politiche culturali della cittadina dimostrando di credere fermamente nel progetto “teatro” e concentrando su di esso tutti gli sforzi finanziari del piccolo borgo di neppure 1400 anime.
Nato all’interno del palazzo comunale e collocato in uno spazio che simboleggia la piazza cittadina – non a caso una delle finestre dell’ufficio del sindaco si apre direttamente sul palcoscenico – il Teatro dell’Albero si fa metafora veramente straordinaria del luogo in cui la comunità vive e si confronta.
Emblema di questo progetto fecondante è il Ficus Nitida Retusa, piantato su un lato del palcoscenico, le cui radici giungono fino al vicino torrente, che testimonia l’interesse tangibile e l’amore per il teatro di una generazione di amministratori illuminati.